mercoledì 26 dicembre 2018

White Christmas con Mionetto ed i susamielli napoletani



E’ finalmente arrivato il periodo più atteso dell’anno: il Natale! Per noi rappresenta il tornare a casa a Napoli dalla nostra famiglia e festeggiare tutti insieme trascorrendo ore davanti alla tavola imbandita: dagli antipasti, ai dolci, passando per i primi, i secondi, ed i contorni che la tradizione napoletana ci offre.
Quest’anno brinderemo con l’esclusiva bottiglia Mionetto White Time disegnata da Sergio White, uno spumante fresco e contemporaneo, una cuvée avvolgente dal profumo caratteristico di fiori bianchi, miele e mele selvatiche ideale per rendere unici aperitivi, party e abbinamenti finger food.
Noi l’abbiamo abbinato ai tipici “susamielli” napoletani, la variante di Torre del Greco dei classici roccocò, dei biscotti duri con mandorle tostate dalla caratteristica forma ad S, il cui nome deriva dal greco “sesamon”, risale al latino tardo “sesamun+mel”.






I susamielli hanno infatti origine da ciambelle di sesamo e miele preparate in onore delle dee Demetra e Core dei Misteri Eleusini nell’antica Grecia. Sono anche conosciuti con il nome di “sapienze” perché nel Seicento le Clarisse del Convento di Santa Maria della Sapienza erano specializzate nella preparazione di questi dolci. Hanno avuto uno storia piuttosto controversa, in quanto nel 1509 nel Regno di Napoli ne fu espressamente vietata la produzione, in quanto la farina, prodotto pregiato e da non sprecare, doveva essere utilizzata solo per produrre il pane.
La ricetta originale dei susamielli la troviamo nel ricettario del 1788 del cuoco V.Corrado sotto il nome di “susamielli nobili”, ma bisogna sapere che anticamente venivano preparate tre diverse ricette di questi biscotti, diverse a seconda del se destinati ai nobili o ai poveri.
C’erano infatti i “Susamielli dello zampognaro” preparati da farina grezza ed ingredienti riciclati, come le bucce degli agrumi; i “Susamielli del buon cammino” destinati ai preti ed ai frati e presentavano un gustoso ripieno di marmellata di amarene, mentre per i nobili erano realizzati con farina di grano tenero, miele, mandorle e frutta candita ed è la ricetta più diffusa ancora oggi.
La loro consistenza è piuttosto dura e vanno rigorosamente “spugnati” nel liquore o nel prosecco.
Noi li abbiamo abbinati al Mionetto White Time e l’abbinamento è perfetto!
Voi li avete mai provati?

*Articolo scritto in collaborazione con Mionetto

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